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Il segmento testuale Il Corriere della Sera è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 57Entità Multimediali , di cui in selezione 8 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 283

Brano: [...]attività di saggista e studioso. Negli anni successivi, instaurò anche un rapporto di collaborazione con la Banca Commerciale Italiana. Autore di un libro di memorie sulla Resistenza (Tutte le strade conducono a Roma, pubblicato a Firenze nel 1947, ripubblicato a Bologna nel 1986), scrisse importanti saggi sulla storia del socialismo italiano. Collaboratore di “Critica Sociale”, de “Il Mondo” e dell’“Espresso”, nel 1970 divenne editorialista de “Il Corriere della Sera”, coprendo anche l’incarico di condirettore della “Rivista storica italiana”.

Nel 1980, su designazione del presidente della Repubblica Sandro Pertini, è stato nominato senatore a vita.

Fra i suoi scritti storici si ricordano: Storia del socialismo nel secolo XX, Firenze, 1946; L'avvento di De Gasperi, Torino, 1949; Storia del movimento socialista, Firenze, 1951; Dall'antifascismo alla Resistenza, Milano, 1960; Il P.S.I. nel periodo della neutralità, Milano, 1962; La dissoluzione dell'AustriaUngheria, Milano, 1966; Il Partito d’azione nella Resistenza, Milano, 1971; Questioni di storia [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 76

Brano: [...]unico risultato, che era poi quello voluto dai gattopardi politici dell'epoca, di svuotarla di qualsiasi contenuto concreto ». La conseguenza di tale procedura era che « la Corte Costituzionale, nata per garantire il rispetto della Costituzione da parte di tutte le leggi dello Stato, non avrebbe mai potuto prendere in esame la legislazione fascista ». (Cfr. Leonetto Amadei, Dalla prima sentenza una vittoria per gli ideali dell’antifascismo, in « Il Corriere della Sera» del 23.4.1981).

Solo nel corso degli anni successivi al 1956 e via via che allo Stato fascista veniva sostituendosi l’odierno Stato industriale, questa situazione potè essere parzialmente modificata, ma per certi aspetti anche peggiorata: per esempio, a partire dal 1974, le « Leggi speciali antiterrorismo » hanno notevolmente ristretto l’area di libertà dei cittadini italiani e la loro personalità giuridica nei confronti del potere statale rispetto alla stessa legislazione fascista.

Osservazioni dello stesso tipo si potrebbero fare sul piano più direttamente economico: nonostante l’imp[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 825

Brano: Moretti, Michele

Moravia cominciò a firmarsi su giornali e riviste come Pseudo.

Nel 1941 sposò la scrittrice Elsa Morante, con la quale T8.9.1943 fuggì da Roma per trovare rifugio nella zona di Fondi: esperienza che gli frutterà il romanzo La Ciociara

(1957). Da allora lo scrittore si stabilì a Roma, iniziando a collaborare da posizioni antifasciste a vari giornali (tra cui « L’Espresso » e « Il Corriere della Sera ») e dirigendo, prima con Alberto Carocci e in seguito con Pier Paolo Pasolini, la rivista Nuovi Argomenti.

M.Lu.

Morbello, Rastrellamento di

Comune di circa 1.000 abitanti in provincia di Alessandria, durante la Guerra di liberazione Morbello fu base di operazioni partigiane.

Il 2.2.1945 un Distaccamento della XVI Divisione « Viganò » venne sorpreso e accerchiato sulla riva destra del torrente Visone. Mentre alcuni dei partigiani riuscirono a sfuggire alla morsa, 4 di essi caddero in combattimento: Giacomo Bruzzone e Nicolò Dagnino, entrambi da Pegli (Genova), Pietro Risso da Cam[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 795

Brano: [...]ta loro una civiltà. [...] Non cediamo ai sentimentalismi. Del resto, non occorre un intuito psicologico freudiano per avvedersi che un Indigeno ama il bianco solo in quanto lo teme o in quanto lo ritiene infinitamente superiore a sé. Niente indulgenze, niente amorazzi. [...] Il bianco comandi ».

Dal 1936 al 1943 fece carriera collaborando ai principali quotidiani dell’epoca (« La Stampa », « Il Messaggero », « La Gazzetta del Popo

lo », « Il Corriere della Sera ») e portando quindi il suo contributo a ingannare la parte meno avveduta sulla realtà delle guerre fasciste. La sua cortigianeria nei confronti di Mussolini resterà famosa:

Nell'articolo Mussolini e noi, pubblicato sulla rivista Meridiani, ecco come Montanelli descrisse i suoi sentimenti verso il duce: « ... Parlarne non ci è facile, tenuti tra l'ansia di piacergli e il dubbio di esserne disprezzati. [...] Ma quando come uomini ci formammo, Lui era già un mito lontano, il secolo gli apparteneva, ed anche noi eravamo roba Sua, tutti. [...] Oggi Egli è diventato l'unico spettatore delle nos[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 709

Brano: [...]partiti sovversivi comuniSmo in testa ».

Il telegramma (ore 16 del 27 luglio) va citato ampiamente perché è assai illuminante su quale fosse il pensiero di quelle autorità che, dopo aver fatto tutta la loro carriera politica sotto il fascismo, erano state lasciate da Badoglio al loro posto: esso lamentava ad esempio che « si colpiscono vecchi fascisti et gerarchi ». « Si sono saccheggiate, incendiate case di fascisti et privati cittadini ». « Il Corriere della Sera oggi fatto sequestrare con fermo suo gerente contiene una prova che è il più spinto strumento alla lotta di classe e al processo al passato regime ».

Non mancano gli apprezzamenti offensivi come « folla scaturita da ogni più bassa sentina », né stupore e orrore per il fatto che « vie della città sono state intitolate ai nomi di Matteotti, di Amendola et compare sugli abiti di donna in blusa rossa e sul petto di uomini emblema falce e martello ». Il prefetto conclude affermando che « occorre stroncare con la massima energia queste odiose dolorose congiure contro la patria ». Per far questo [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 686

Brano: [...].promesso dalla violenza dei gregari. E, infine, il « Corriere » si faceva sostenitore della lista che aveva come contrassegno il fascio littorio e tra i candidati Mussolini con il celebre motto: « La lista non si commenta: si vota ».

Assai opportunamente, nel settembre del 1921, \'« Avanti! » commentava, a proposito dell’atteggiamento « indignato » assunto dalla grande stampa borghese per l’assassinio del deputato socialista Di Vagno (v.): « Il Corriere della Sera è al suo posto di deviazione deH’opinione pubblica. Commuoversi per l’uccisione di un deputato sì, ma con cautela. E se c’è un cadavere socialista non è male per dare addosso ai socialisti ».

Il punto più alto di questa parabola si ebbe quando i fascisti nell’agosto del 1922 occuparono Palazzo Marino a Milano, sede dell’amministrazione socialista. L’indomani il « Corriere » commentò il fatto affermando che i fascisti si sostituivano all’assenza di uno Stato incapace di irttervenire, anche se, ovviamente, « l’occupazione non è di quegli atti che possiamo approvare ». E di qui il « Corriere [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 83

Brano: [...]retario del Partito popolare; Giù* seppe Donati, già direttore de « Il Popolo », e Gaetano Salvemini, che varcarono la frontiera rispettivamente il 18.6.1925 e il 4.6.1925, seguiti alla fine dello stesso anno da Piero Gobetti, che morirà alcuni mesi do* po a Parigi. All’inizio del 1926 espatriò Giovanni Amendola, che morirà nell’aprile a Cannes; nel corso del

lo stesso anno espatriarono Carlo Sforza, Alberto Tarchiani (già redattore capo de « Il Corriere della Sera »), lo scrittore Guglielmo Ferrerò, Francesco Luigi Ferrari, gli onorevoli Francesco Frola e Guido Migli oli, la Medaglia d’oro Raffaele Rossetti e Francesco Ciccotti Scozzese.

Il grande esodo

Dopo le leggi eccezionali fasciste, emigrare divenne per molti una necessità, l’unica via di scampo, una ragione di lavoro e di vita; per altri, l’epilogo di una amara sconfitta. Dopo il novembre 1926, secondo alcuni in Italia non ci sarebbe stato più nulla da fare e non restava quindi che andare altrove, alla ricerca della libertà. Alcuni partiti (liberale, cattolico) non accettavano di porsi sul[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 25

Brano: [...]ento italiano nella guerra nel

1915, L.A. assunse posizioni conservatrici e autoritarie che lo portarono a sostenere il movimento fascista, del quale doveva divenire in seguito fiero oppositore.

« Corriere della Sera » e fascismo

L’atteggiamento assunto dall'A. e dal * Corriere della Sera » nei confronti del fascismo è indicato in un articolo di Novello Papafava, pubblicato nel 1923 sulla rivista di Piero Gobetti Rivoluzione Liberale. « Il Corriere della Sera — vi si legge — coraggiosamente antisocialista e coerente fermissimo assertore dei principi economici liberali fu, specialmente dopo la risoluzione della questione adriatica (trattato di Rapallo), alquanto filofascista; poiché sperava di vedere nel fascismo, malgrado le intemperanze e molti errori, una giovanile corrente di restaurazione liberale. Ma volle sempre che questa restaurazione avvenisse non contro, ma neM’ambito dello stato liberale, ed appunto pur di vedere salvi I princìpi costituzionali, quando vide che il ministro Facta aveva perso ogni capacità di dignitosa fermezza, invocò la[...]


Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il Corriere della Sera, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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